lunedì 26 settembre 2011

IMPEDIAMO CHE IL CINEMA MARCONI CHIUDA

Domenica 25 settembre, in tarda mattinata, si è svolta un'assemblea pubblica per discutere delle azioni che i cittadini di Cinisello avrebbero potuto intraprendere per tentare di salvare il cinema Marconi dalla morte, annunciata a mezzo stampa (qui l'articolo de 'Il Giorno') solo una manciata di giorni prima della data di chiusura, che avverrà Venerdì 30 settembre.

Voglio lasciare qui un breve resoconto delle oltre due ore di dibattito e qualche disordinata riflessione.

Nel corso dell'incontro - cui hanno partecipato una settantina e più di cittadini, nonostante l'orario e il breve preavviso - abbiamo appreso che l'associazione che ha gestito la sala negli ultimi 15 anni ha dato disdetta mesi fa. Nessuno ne era stato informato.

Secondo quanto riferito dall'assessore alla cultura Luciano Fasano, intervenuto a dibattito inoltrato, non è possibile concedere una proroga tecnica alle persone fisiche che si stanno occupando per conto dell'associazione della sala e che sarebbero più che felici di continuare la loro attività.

I conti del cinema, ci è stato spiegato dagli attuali gestori, sono più che soddisfacenti. E diverse testimonianze hanno illustrato del grande valore sociale, oltre che aggregativo, della sala. La struttura ospita proiezioni per anziani, corsi di teatro per disabili, recite scolastiche e via dicendo. Molte di queste attività non si potrebbero svolgere nella nuova struttura del centro culturale Pertini, che tra l'altro non sarà aperto prima della prossima primavera. Le ragioni sono principalmente due: il futuro auditorium non sarà adatto alle proiezioni cinematografiche e i posti saranno 198, invece che i 584 del Marconi, tutti riempiti in occasione delle attività che coinvolgono le scuole.

Alienare una struttura delle dimensioni e della posizione del Marconi di questi tempi è molto difficile e le istituzioni comunali se ne rendono conto. Viceversa affittare la sala per 40 mila euro annui (questa è la cifra di cui si parla) è improponibile, come ci assicurano gli attuali gestori: nessuno sarebbe in grado di rientrare della spesa. Date queste premesse, c'è il rischio che il cinema rimanga chiuso il 30 settembre e rimanga vuoto e inutilizzato per anni e si riempia di topo, come già successo in passato. Il ripristino del locale sarebbe a quel punto molto più oneroso.

Il Marconi è l'unico cinema comunale rimasto non solo nella nostra città, ma anche in tutti i paesi del consorzio di Comuni di cui Cinisello fa parte. Costituisce un importante servizio sociale e culturale, checché ne dica l'assessore Fasano, che lo vede solo come un'attività economica e ha risposto alle domande di un pubblico non sempre disciplinato spostando il discorso sui conti del comune e sulle 800 mila euro che verrebbero a mancare se il cinema non fosse venduto.

Già, ma nel programma dell'attuale Sindaco si diceva il contrario, che non sarebbe stato venduto, quindi l'errore è stato quello di contare sulla sua vendita (cosa tra l'altro, come detto, difficile da realizzare).

All'assemblea è sembrato più che altro che non ci sia la volontà di mantenere in vita una sala preziosa. Lo dimostrerebbero, secondo alcuni cittadini, i soldi spesi in altre imprese culturali (tra le quali quella faraoinca del centro Pertini) e il fatto che per le attività comunali si predilige la sala del Pax, parrocchiale e non comunale, che applica prezzi molto più alti. Tra il pubblico diversi hanno suggerito di chiedere spiegazioni al vice sindaco di Cinisello Luca Ghezzi.

A conclusione dell'assemblea è stato deciso che una piccola delegazione di rappresentanti dei cittadini e delle associazioni chieda incontro con il Sindaco Daniela Gasparini.

Il consigliere comunale Enrico Zonca (Cittadini Insieme(MPA) si è impegnato di promuovere insieme al consigliere di maggioranza Aldo Tediosi (RC) - che però non ci pare abbia confermato - un ordine del giorno in cui chiedere che il cinema sia rimosso dai beni alienabili come ottenuto già due anni fa, quando il cinema stava per essere chiuso.

Terzo, si cercherà di organizzare una manifestazione spontanea e ironica per ricordare la morte del cinema.

Infine, si tenterà, per evitare che il cinema venga chiuso e quindi sia poi più difficile rimetterlo in funzione, di mantenerlo aperto occupandolo e organizzandovi attività teatrali e altro.

Il cinema Marconi non deve chiudere. Diamo il nostro contributo a questa battaglia.

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